Il ruolo che deve avere l’uomo etico nella società attuale è fondamentale e deve essere affrontato soprattutto in questo periodo.
Ogni rivoluzione sociale determina nuove necessità comportamentali di adattamento a sistemi sconosciuti in precedenza. Quale sia il futuro prossimo che attende la società mondiale travolta dall’emergenza sanitaria è la domanda di molti, cittadini, lavoratori, imprenditori. Difficile prevederlo.
Quello che possiamo prevedere, invece, è che, qualunque possa essere lo scenario nel quale saremo chiamati a vivere e operare, sarà fondamentale mettere in campo la capacità più importante per una persona che vuole puntare a costruire un modo nuovo basato sull’etica: la capacità critica, ovvero quella disponibilità di osservare e di osservarsi nel modo più distaccato ed equilibrato possibile.
Il peggiore nemico di un individuo e di una collettività intera è l’auto-inganno, l’aggiustamento della realtà a proprio vantaggio, quella che cerca di ottenere comodi privilegi.
Concretamente significa mettere sotto osservazione le informazioni e le “verità” ricevute, quelle assunte, le leggi, i codici, i dogmi. In molti casi la società ha ricevuto e spesso accettato passivamente un’etica e una morale comune preconfezionata e artefatta. Affrontare costruttivamente il “nuovo mondo” significherà prima di tutto mettere in atto una ricerca personale, legata ai propri valori e ai propri obiettivi, rendendoli conformi a quelli utili allo sviluppo collettivo.
L’orientamento egoistico che stiamo già rilevando in alcune occasioni sarà all’origine di nuovi problemi anziché di nuove soluzioni.
Infatti, la reazione emotiva e disordinata di molti alla riduzione delle misure di sicurezza sanitaria, il tentativo di avvantaggiarsi economicamente a danno del sistema paese porterà molti più problemi dell’emergenza stessa.
Diversi politici, imprenditori e cittadini privati stanno cercando di ottenere il massimo vantaggio possibile attraverso truffe, false dichiarazioni e azioni egoistiche “giustificate” dalla paura del domani o dalla difficoltà economica in cui stanno versando.
Verrebbe da dire: “siamo alle solite”, ma sarebbe un commento passivo e superficiale. Si tratta di un vero e proprio oltraggio morale e soprattutto etico nei confronti di chi sta soffrendo e lottando contro la malattia, la vera povertà e la perdita del posto di lavoro.
La parte sana del Paese non può accettare passivamente quella che ormai è diventa una consuetudine; è necessaria una reazione etica, ovvero un preciso orientamento dei comportamenti, delle relazioni della comunicazione e della leadership. È il nuovo ruolo che deve avere l’uomo etico nella società attuale.
Il movente principale dell’etica è l’orientamento personale, non solo dal punto di vista del pensiero, ma anche e soprattutto dal punto di vista dei comportamenti e delle scelte di fondo che un individuo è chiamato costantemente a compiere con la responsabilità del cittadino globale, di quello che ha la consapevolezza dell’impatto delle proprie scelta sul sistema.
Ogni comportamento non dovrebbe mai essere valutato in valore assoluto e soprattutto in modo isolato rispetto al sistema e agli effetti su questo. Ciò che potrebbe sembrare “buono” in alcuni casi può generare disastri in altri.
Sbagliare in questo senso è un lusso che oggi nessuno può più permettersi.
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