È abbastanza facile scambiare tratti estetici di comportamento con i tratti etici della leadership. Ma i tratti distintivi del leader etico sono e devono essere chiari per chi vuole seguire la strada dell’etica, per avere un ruolo di guida verso gli altri.
Nel recentissimo libro che ho dedicato alla leadership etica analizzata attraverso l’esperienza umana di San Francesco, per superare questo fraintendimento, ho cercato di evidenziare quali sono, per me, i tratti distintivi del leader etico, che ho elencato e che riprendo ordinatamente in questo articolo.
Un primo elemento caratteristico è quello legato alla semplicità comunicativa. Il leader etico, come Francesco, non si spende mai in discorsi magniloquenti, in verbosità eccessivamente curate per esaltare il proprio ego. In modo particolare, oggi si nota una tendenza sempre più forte all’utilizzo della manipolazione nella comunicazione da parte di molti sedicenti leader, sia politici che aziendali. Spesso al termine dei loro interventi e discorsi si prova una sensazione di fondo sgradevole, determinata in buona parte dalla percezione di non “genuinità” della loro espressione.
Un secondo elemento di forza del leader etico deriva dalla positività espressa apertamente nel vivere l’altro e quindi la comunità, accettando ogni individuo per quello che è realmente, senza pretese e senza sovrastrutture. La caratteristica fondamentale di Francesco leader infatti, è quella di esporre la sua “nuda umanità, ovvero quella che spaventa tante persone”. Con un linguaggio accessibile a tutti, “esalta il lavoro come valore etico , inteso come l’unica vera risorsa per realizzare il progetto di vita di un uomo.”
Terzo elemento di forza del leader etico è l’utilizzo della fiducia come strumento di efficacia nella gestione dei rapporti con le altre persone del gruppo. Molti leader, lontani dai concetti dell’etica, si muovono troppo stesso con eccessiva cautela e distacco rispetto alle relazione interpersonale. Spesso è abbastanza facile notare il timore di alcuni manager nel vivere serenamente e fiduciosamente lo scambio con i collaboratori. Il noto adagio “il manager è solo”, forse ha convinto troppe persone a vivere la loro posizione in modo rassegnatamente distaccato dalla relazione etica. In altri casi invece si percepisce chiaramente il tentativo di disallineamento dello scambio assumendo posizioni e comportamenti di superiorità. Non significa dovere diventare amici a tutti i costi, ma recuperare un rapporto maggiormente equilibrato con le dinamiche proprie della fiducia: degli altri abbiamo un bisogno assoluto, e quindi non è possibile prescindere dal rapporto costruttivo con loro.
Concretezza e inclusività sono infine altri due aspetti fondanti della leadership etica tratteggiata dall’esempio di frate Francesco, che anticipando i tempi, ha messo in risalto due elementi di cui oggi si tende a parlare molto all’interno della società, ma purtroppo non sempre a proposito e con reale cognizione e volontà di realizzazione.
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